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Liceo scientifico Temistocle Calzecchi Onesti di Fermo. Classe 4G.

mercoledì 23 aprile 2008

Zone pericolose nell' area del nostro studio

Il comitato scientifico e tecnico ha sviluppato un quadro programmatico delle attività strutturate in relazione ai diversi tipi di fenomeni naturali, essi sono applicabili e potranno essere realizzati nei diversi contesti geografici, locale, nazionale, regionale, globale, in questo contesto prendiamo in considerazione il nostro litorale adriatico.

1) identificazione delle zone pericolose: identificare una zona locale nel nostro studio, poichè vogliamo che il nostro progetto venga portato a conoscenza delle istituzioni scientifiche, governative ecc.
2) valutazione della vulnerabilità e del rischio, analisi costi/benefici: in questa situazione sono diversi i fattori da valutare es. la preparazione e l'esperienza della popolazione sulle calamità naturali; le zone esposte al pericolo, quali ferrovia,autostrada, strada statale che sono localizzati sotto alle falesie costiere oggetto del nostro studio. I dati relativi alla pericolosità e vulnerabilità forniscono una previsione e una stima delle perdite attese e del rischio, che servirà per studiare i costi/benefici di un probabile intervento pre-disastro.
3) sorveglianza,previsione,allarme: necessitano di maggior diffusione e dell'istallazione e incentivazione delle reti di sorveglianza,che devono essere intraprese dalle stesse istituzioni che effettueranno la valutazione della pericolosità. La risposta all'emergenza è gestita dalle autorità pubbliche, ad esempio il servizio di protezione civile,
aspetta a loro il compito di decidere lo stato critico dell'evento e il successivo rilascio dell'allarme.
4) misure preventive a lungo termine: misure da predisporre per ridurre la vulnerabilità della popolazione e delle strutture (abitazioni, zone industriali, aree agricole ecc.) nell'area oggetto del nostro studio, si dividono: in a) misure non strutturali: leggi e piani locali necessari per dare una base amministrativa per ogni misura di prevenzione;
b) misure strutturali: includono applicazione di codici e tecniche di costruzione appropriati, opere ingegneristiche ecc.
5)misure protettive e preparazione a breve termine: in risposta all'esistenza di un pericolo conosciuto, di una previsione ed un preavviso di un imminente fenomeno es. abbiamo visto quali sono le diverse variabili che possono determinare il possibile fenomeno franoso nell'area del nostro studio, per ridurre la vulnerabilità delle popolazioni del litorale adriatico.
6) misure di pronto intervento: ha lo scopo di mitigare le conseguenze dannose di un fenomeno naturale, si tratta di un pronto intervento realizzato in maniera coordinata ed inter-organizzativa: Protezione Civile;


per avere piena efficacia sono importanti, una buona educazione del pubblico, applicazione di tecnologie efficaci, trasferimento di tecnologie appropriate, ricerca per lo sviluppo di nuove tecnologie e nuove politiche di riduzione dei disastri naturali;

Nell'eventualità che si verifichi un fenomeno di instabilità del suolo, nell'area del nostro studio, gli enti Comunali e la Protezione Civile dovranno rispettare un piano di emergenza descritto ,dai punti sopraelencati. Gli elementi più a rischio sono le abitazioni, le vie di comunicazione: strada statale, autostrada, ferrovia,sottostanti alle falesie costiere.(20)

1 commento:

Anonimo ha detto...

You write very well.


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