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Liceo scientifico Temistocle Calzecchi Onesti di Fermo. Classe 4G.

lunedì 17 marzo 2008

Fenomeni Franosi del Passato

Questo territorio oggetto del nostro studio è stato sottoposto nel corso dei secoli ad un'intensa attività franosa. Le frane hanno spesso variato la configurazione topografica della costa oltre a favorire lo slittamento dei centri delle alture dove si erano arroccati, verso il basso.
Grottammare, Marano (Cupra Marittima), Torre di Palme sono centri a carattere medioevale fondati intorno al X-XII secolo, su falesie in prossimità del mare dagli identici caratteri geologici e morfologici.
Dal libro di Giovanni Bucci abbiamo selezionato un appello inviato dall'autore ad un suo alunno On. Amintore Fanfani, perchè aiutasse la causa di Cupra alta, unitamente agli abitanti di Marano: ci serviamo di questo appello per descrivere la situazione in quegli anni del borgo antico.
"Quassù le strade sono ridotte a rompicolli paurosi che ogni pioggia trasforma in letti di torrente, che sulle case anno per anno vengono crescendo i crepacci paurosi; che tuttavia sono abitate, case pericolanti; che quelle abbandonate e demolite diventano depositi di sudiciume e campi di ortiche e di cardi..... Sono tristi verità che tutti vedono, anche i forestieri che d'estate salgono il colle e, mentre ammirano le meraviglie della natura, si sentono stringere il cuore davanti all'incuria degli uomini, anche gli abitanti della marina che qui vengono a rivedere le chiese della loro infanzia, le case dei loro avi, e di qui passano per andare a salutare i morti. Ma deplorare a parole è sterile, occorre riparare, compiere fatti. Ci si domanda: le case sono abbandonate perchè cadono? Perchè tutto il colle cede ed è destinato a precipitare nel mare? Ne sarebbero indizi i continui cedimenti dei recenti muri di difesa e le piccole frane che si generano qua e là, per esempio vicino alla fontana pubblica. In questo caso sarebbe più che mai urgente provvedere, perchè la rovina del colle spazzerebbe tutta la marina, come si è visto in frane recenti. O cadono le case perchè sono abbandonate? Sono le volte su cui molte di esse erano costruite, che accrescono la loro spinta quando sono liberate dal peso che le comprimeva? Certo è che sono sempre intatte le tre Chiese e le costruzioni che sono state sorvegliate. E' presumibile che molte altre si salverebbero se fossero tempestivamente riparate, se fosse completa la cintura esterna di difesa che ha un'interruzione breve a monte della Chiesa dell'Annunziata, se fosse sistemato il drenaggio delle acque e rimboschito ogni spazio rimasto vuoto, se fossero demolite infine radicalmente le case pericolanti provvedendo insieme alla costruzione di speroni che sostengono le costruzioni residue. Alcune di esse si potrebbero facilmente rendere abitabili se i proprietari uscissero dal loro assenteismo. Non si rimandi la soluzione di un quesito che diventa più che mai doloroso e urgente con ripetersi di scosse telluriche nella nostra regione, basta pensare che un forte terremoto potrebbe trasformare tutta Cupra in una fumante rovina per riconoscere che il nostro grido di allarme e di protesta non può, non deve, rimanere come tanti altri inascoltato."



La collina di Grottammare franò nel 1103 formando i poggi di Sant'Agostino e Madonna degli Angeli. Considerando che il livello del mare in quel tempo era più alto dell'attuale, la presenza di due poggi in mare creò una piccola insenatura che permise la formazione di un porto.
Nel 1451 la zona di Grottammare fu colpita di nuovo da una frana che interessò ancora il poggio di Madonna degli Angeli, mentre la città anche in questo caso non fu interessata, salvandosi da una possibile sciagura. La frana fu molto vasta, poichè provocò la caduta in mare di un masso che venne chiamato San Nicola, per la Chiesa che vi era costruita e che pure fu distrutta. Lo scoglio nella discesa verso il mare si arrestò nei pressi di un altro grosso masso anch'esso residuo di qualche frana precedente a quella del 1103. La posizione in mare dei due scogli San Nicola e Piccuto permetteva un miglior riparo delle imbarcazioni perchè creava un prolungamento naturale.
Attualmente lo scoglio di San Nicola non esiste più perchè fu distrutto nel 1863 per il passaggio della ferrovia. Le sue dimensioni erano di circa otto metri si ergeva sulla superficie marina, era lungo 15 metri e largo 10 metri;
con la frana del 1575, fu colpita la città di Grottammare, interessò la zona sottostante il ripido pendio del monte castello a levante. La frana non intaccò però le mura del castello, costruite qualche secolo prima, esse erano probabilmente molto forti e funzionarono come muri di contenimento alla spinta delle terre. Questa stessa zona risulterà nuovamente colpita nel 1760 dalle masse di terra che si staccheranno dal monte sovrastante. Questa frana provocò l'abbattimento di case e mura pericolanti del monte castello e la distruzione di qualche casa sottostante al suddetto monte. Da quel momento la città perderà la sua configurazione morfologica e tipologica d'origine perchè le case e le mura abbattute non furono più ricostruite. La frana del 1760 provocò la realizzazione del progetto di un nuovo borgo nel 1769, costruito sulla distesa che si era formata con l'avanzamento della costa. Nuove frane colpirono Grottammare nel 1900, quest'ultima frana portò il definitivo spostamento degli abitanti verso il nuovo centro che nel frattempo si era ben sviluppato. Poco più a nord della città alta di Grottammare, oltre il fosso di Santa Lucia sorge il monte delle quaglie, anch'esso franoso. La più antica frana che si ricorda del monte delle quaglie avvenne il 5 aprile 1843 e fu descritta dal canonico G. Bernardino Mascaretti in una delle sue memorie. Il masso staccato dal colle formò dentro il mare una lingua di terra estesa per 560 metri senza tenere conto della parte che non appariva più perchè sommersa dalle acque.
Il 9 maggio 1928 tra le ore 21.45 e le ore 22.10 un tratto dal colle compreso tra il fosso cipriani e il fosso dell'acquarossa scivolò fino ad interrarsi nel mare per una profondità di circa 120 metri. La frana travolse la sede della strada provinciale Aprutina oggi S.S. 16 che non avendo potuto resistere all'enorme peso, si frantumò. Una più solida resistenza oppose la ferrovia, anche se la parte superiore della massa in movimento passò oltre la sede ferroviaria e si spinse in mare. Ci furono vittime, la frana coinvolse case e un treno viaggiatori,chein quel momento sopraggiungeva, l'accelerato 1785 proveniente da Bologna.(13)

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